di Renato Lo Mauro, Cardiologo, U.O. di Cardiologia Ospedale "V. Cervello"
Inventato dall'ingegnere e inventore
statunitense Wilson Greatbatch nel 1960, il pacemaker ha
oggi assunto un ruolo preminente nella terapia
di molte malattie cardiache, sia per impedire
aritmie indotte da una patologia cronica, sia
per prevenire alterazioni del ritmo cardiaco
ad insorgenza sporadica che possono avere
prognosi infausta.
Tale diffusa utilizzazione è stata possibile sia utilizzando tecnologie elettroniche, caratterizzate da assorbimento di corrente estremamente modesto ed alto grado di miniaturizzazione, sia per la possibilità di utilizzare materiali biocompatibili complessi, con i quali è possibile rendere ideali le funzioni di accoppiamento stimolatore-miocardio.
Le persone che portano uno stimolatore cardiaco possono svolgere attività professionali, sportive e di tempo libero come di consueto. Poiché apparecchi elettromagnetici possono interferire con lo stimolatore cardiaco, (programmazione fantasma, fino a blocco dello stesso) il portatore di impianto stimolatore deve portare sempre con sé un documento che identifichi il proprio stato e le caratteristiche tecniche dello strumento.
Tale diffusa utilizzazione è stata possibile sia utilizzando tecnologie elettroniche, caratterizzate da assorbimento di corrente estremamente modesto ed alto grado di miniaturizzazione, sia per la possibilità di utilizzare materiali biocompatibili complessi, con i quali è possibile rendere ideali le funzioni di accoppiamento stimolatore-miocardio.
Le persone che portano uno stimolatore cardiaco possono svolgere attività professionali, sportive e di tempo libero come di consueto. Poiché apparecchi elettromagnetici possono interferire con lo stimolatore cardiaco, (programmazione fantasma, fino a blocco dello stesso) il portatore di impianto stimolatore deve portare sempre con sé un documento che identifichi il proprio stato e le caratteristiche tecniche dello strumento.

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