mercoledì 5 marzo 2014

Il pacemaker

di Renato Lo Mauro, Cardiologo, U.O. di Cardiologia Ospedale "V. Cervello" 

    Inventato dall'ingegnere e inventore statunitense Wilson Greatbatch nel 1960, il pacemaker ha oggi assunto un ruolo preminente nella terapia di molte malattie cardiache, sia per impedire aritmie indotte da una patologia cronica, sia per prevenire alterazioni del ritmo cardiaco ad insorgenza sporadica che possono avere prognosi infausta.

Tale diffusa utilizzazione è stata possibile sia utilizzando tecnologie elettroniche, caratterizzate da assorbimento di corrente estremamente modesto ed alto grado di miniaturizzazione, sia per la possibilità di utilizzare materiali biocompatibili complessi, con i quali è possibile rendere ideali le funzioni di accoppiamento stimolatore-miocardio. 

Le persone che portano uno stimolatore cardiaco possono svolgere attività professionali, sportive e di tempo libero come di consueto. Poiché apparecchi elettromagnetici possono interferire con lo stimolatore cardiaco, (programmazione fantasma, fino a blocco dello stesso) il portatore di impianto stimolatore deve portare sempre con sé un documento che identifichi il proprio stato e le caratteristiche tecniche dello strumento.

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