mercoledì 5 marzo 2014

Anziani in forma!

di Giulia Noera, giornalista
     Uno degli elementi caratterizzanti l’evoluzione demografica del nostro Paese è costituito dal progressivo ed inarrestabile processo di invecchiamento della popolazione. Ma, per fortuna, accanto a tale processo si sta sviluppando un mutamento delle rappresentazioni sociali dell’anziano che porta a ridefinirne l’identità su nuovi paradigmi: il mantenimento di un ruolo attivo e non sussidiario, le esigenze di conoscenza, svago e divertimento, il raggiungimento del benessere fisico e psichico, le esigenze di motricità, legate allo svolgimento di attività ricreative e sportive. 
Anche se non è l'immagine tradizionale, la visione di una persona anziana che nuota, fa ginnastica o una semplice "corsetta" non è più così rara e si vanno diffondendo sempre più centri pubblici o privati che offrono attività motorie per gli anziani. Nell’ambito sportivo si sono costituite forme attive di auto-organizzazione, risultato di particolare interesse che contribuisce a rafforzare l’immagine di una terza età desiderosa di essere parte viva del sociale. Si va definendo una nuova etica sociale e l’anziano è una persona che vuole far emergere la propria soggettività, avere cura di sé, aumentare la qualità della loro speranza di vita anche attraverso l’attività motoria. 

E' necessario, perciò, che vengano approfonditi i termini generali del rapporto tra movimento ed invecchiamento per potere meglio valutare i rischi ed i benefici di tale attività per i soggetti appartenenti alla cosidetta ‘terza età’. La longevità è sicuramente un prodotto di fattori genetici, ma certamente il movimento e l'attività fisica sembrano essere determinanti per vivere meglio e più a lungo. Ma dove agiscono e quali sono i processi che permettono una migliore qualità della vita nei soggetti che praticano una attività fisica? 

Il movimento muscolare mette in azione numerosissimi meccanismi biologici che interagiscono, attraverso complicati processi chimici, con tutti i nostri organi ed apparati. Quando eseguiamo anche un modesto sforzo il cuore accelera i propri battiti, il sangue scorre più velocemente, la respirazione si fa più profonda e frequente, la pressione del sangue sale, vengono consumate alcune sostanze ed altre ne vengono prodotte. Tra le sostanze che vengono utilizzate, molta importanza hanno i grassi che tranquillamente riposano nei loro depositi o circolano in vene ed arterie. Se in un soggetto giovane i danni che questi materiali possono provocare sono modesti, nei soggetti anziani i grassi si depositano sulle pareti dei vasi, specialmente nelle arterie, provocando l'ateroscelosi, molto pericolosa soprattutto se colpisce il cuore ed il cervello. 

Molti studi sostengono l'ipotesi che il lavoro muscolare di tipo aerobico, cioè di bassa intensità, eseguito con regolarità protegga dalle malattie cardiovascolari, specie se associato ad una dieta appropriata. Anche l'osteoporosi, degenerazione delle ossa che si verifica sovente nella terza età con fragilità delle stesse e pericolo di fratture, migliora in seguito alla attività fisica, in quanto la pratica di queste attività sportive porta ad un aumento del contenuto minerale delle ossa ed ad un favorevole rimodellamento delle loro strutture interne. Dunque, ben venga lo sport a tutte le età: l’importante, come tutto, è farlo con intelligenza.

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